Ammazzati cinque cani da caccia, probabilmente dai cacciatori stessi

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La caccia è da sempre un argomento controverso e difficile da affrontare con serenità. Ma quando a darsi la caccia, sono i cacciatori stessi, allora forse diventa un po’ più semplice rendersi conto della gravità della situazione.

Bocconi disseminati per il bosco

Ci troviamo a Bosco Cese, una località di Montorio nei Frentani, Campobasso. Durante una battuta di caccia, all’interno del bosco, si è materializzata una scena degna di un film. I cani impiegati in una scatenata caccia contro i cinghiali, sono via via caduti come birilli lungo il tracciato. Cinque animali sono già morti, altri tre almeno si trovano in gravissime condizioni. I cacciatori al loro fianco, appena si sono resi conto della situazione, hanno immediatamente allertato la forestale di Casacalenda. In breve gli agenti si sono presentati in compagnia di Africa, cane appartenente all’unità cinofila antiveleno di Frosolone.

La situazione è apparsa chiara da subito, avvelenamento senza via di scampo. Quello che invece lascia un po’ più perplessi è il fatto che ad avvelenare i poveri cani, sia stato un potente pesticida mischiato a dei wurstel. Gli stessi cacciatori sono ammutoliti man mano che la situazione si faceva più chiara anche ai loro occhi, e l’indagine è già partita.

Inquietante sospetto su bande di cacciatori rivali

Il bosco era disseminato di bocconi avvelenati, pericolosi per i cani, certamente, ma anche per altri animali, per bambini che magari si addentrano fra gli alberi, e per gli stessi cinghiali che poi finiscono sulle tavole dei cittadini, portando un carico di tossine non indifferenti. A rilasciare una dichiarazione è il Sindaco Nino Ponte, che promette di impiegare tutte le risorse disponibili per chiarire la dinamica e i responsabili dell’accaduto. Una prima ipotesi vagliata dagli inquirenti, naturalmente, è che dietro ai bocconi avvelenati ci siano semplicemente altri cacciatori, che cercavano di sgominare le “bande rivali”. Forse questa è anche la più terribile delle ipotesi; cacciatori che dovrebbero adorare i loro cani perché gli dedicano la vita, non trovano un altro modo più lecito di competere con gli altri… se non quello di uccidere i cani avversari.

L’indagine

Gli agenti della forestale stanno tuttora setacciando il bosco palmo a palmo, per metterlo in sicurezza e recuperare eventuali altri bocconi. Quelli finora raccolti sono stati già inviati all’Istituto Zooprofilattico Molise e Abruzzo. Purtroppo non è la prima volta che accade qualcosa di simile, e spesso a rimetterci sono stati anche animali domestici, magari recuperando un fatale boccone abbandonato sul ciglio della strada. Non appena il bosco sarà bonificato tornerà di nuovo accessibile, nella speranza che le indagini portino velocemente a un risultato. Nel frattempo però l’ottimo lavoro svolto dagli agenti ha già evidenziato diverse piste da seguire, e le analisi approfondite riveleranno presto con precisione quale tipi di sostanze tossiche siano state utilizzate.

E’ molto importante capirlo, anche perché, data la massiccia dose di veleno recuperata dal terreno, bisognerà capire se e che tipo di problema ambientale possa aver causato. Chi risponderà di questo crimine quindi, e siamo certi che qualcuno ne risponderà, verrà presumibilmente processato con accuse molto gravi. Nel frattempo speriamo con il cuore che i cani scampati alla morte, e che ora vengono curati con tutti i mezzi, possano sopravvivere e dimenticare questa terribile avventura. Purtroppo per gli altri cinque non c’è nessun futuro, avrebbero potuto passare la vita fra passeggiate e l’affetto di una famiglia, e invece sono morti sul campo.