BoBe – Storia di un cucciolo sopravvissuto al raid americano

Bobe cane Siria

Raccontiamo il lieto fine di BoBe, il cucciolo sopravvissuto al raid in Siria in cui ha perso la vita Al Baghdadi. Nonostante una devastante esperienza, il cucciolo ora ha la possibilità di vivere una vita giusta e normale, insieme al suo angelo custode.

BoBe è rimasto orfano

Travolto all’improvviso dal caos, rumori, luci, boati. BoBe deve aver pensato che la sua vita stesse per finire, o forse non ha pensato proprio niente, ha avuto solo tanta paura e basta. Sotto il fuoco, amico o nemico non è chiaro, il cucciolo ha visto cadere la sua mamma; ed è rimasto lì, paralizzato, finché qualcuno non lo ha sollevato e portato in salvo. Ma partiamo dall’inizio. Siamo in Siria, e il raid americano si è appena concluso. La missione ha avuto l’esito sperato dal Presidente Trump, Al Baghdadi, capo proclamato dell’Isis, è caduto, morto, chiudendo un cerchio in una delle vicende più nere della storia moderna.

Il successo dell’operazione è stato ampiamente elogiato, con una particolare attenzione per il reparto K9; si tratta dei cani che affiancano i militari in operazioni complicate e pericolose come questa. Si è già fatto un gran parlare di Conan, uno degli esemplari presenti durante il raid, che ha riportato delle ferite di guerra che gli hanno fatto guadagnare i complimenti del Presidente americano.

Una nuova vita per BoBe

Alla fine di tutto non c’erano che macerie, feriti e morti. A documentare il tutto molti reporter di guerra, fra cui Fared Alhor, professionista siriano. E’ proprio l’uomo a raccontare che, facendo vagare lo sguardo su tutta quella desolazione, il suo sguardo è stato catturato da qualcosa. In quel momento era talmente fuori contesto che non sembrava vero, eppure era lì; un cucciolino color crema che ululava e piangeva disperato, accanto alla carcassa della sua mamma. Intenerito, Alhor si è avvicinato e ha cominciato a giocare con il cucciolo, nel tentativo di distrarlo da quanto stava subendo. Quando è giunto il momento di allontanarsi, però, l’uomo non ha avuto la freddezza di lasciare il cucciolo lì, e ha deciso di portarlo con sé. Una volta accertatosi che non fosse di nessuno, Fared ha preso il cucciolo e lo ha caricato sulla sua moto, l’unico mezzo a sua disposizione.

Non aveva cibo, né un’auto comoda con cui trasportarlo, e pioveva incessantemente, ma l’ha fatto comunque. Non sapendo dove andare, il reporter si è diretto a casa di un suo amico che si occupa di animali. All’inizio era soddisfatto della sua scelta ma poi, di nuovo, quando è giunto il momento di separarsi dal cucciolo non ce l’ha fatta. Evidentemente il legame che si è stabilito fra loro in quella manciata di minuti in cui si sono osservati, entrambi frastornati dalla scena surreale, è molto molto profondo.

Un nuovo inizio

BoBe è rimontato in sella, sotto la pioggia, ed è arrivato alla clinica veterinaria Santuario di Ernesto. Lì sta ricevendo le prime cure, e i primi aiuti per superare lo stress immenso cui è stato sottoposto. Poi però andrà nella sua nuova casa, insieme a Fared che già non vede l’ora, e che rassicura tutti dicendo “staremo benissimo io e lui, avrà una bella vita”. Il tutto viene pubblicato sui social proprio dal reporter, che chiaramente ora ha bisogno di aiuto. Mantenere un cane in Siria non è facile, e le spese sono altissime. Il salvataggio di BoBe è certamente un grido di speranza in un paese che soffre, e che ha bisogno di vedere solo cose belle, di perdersi negli occhi dolci e riconoscenti di un povero cucciolo salvato da un raid devastante.