Trabia – Pitbull legato a una macchina e bruciato vivo

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Orrore nella provincia di Palermo, che ha visto un cane letteralmente bruciato vivo. E’ di una ragazza il racconto da brividi, un’immagine che non dimenticherà mai.

Scena horror dietro la curva

Difficile da raccontare una storia simile, difficile tenere a bada il magone mentre le immagini scorrono nella mente. Siamo a Trabia, in provincia di Palermo. E’ una bella serata, una macchina con all’interno Clara, il suo fidanzato e il cugino, sta tornando da una festa. Sono allegri i ragazzi, non sanno che brutta scena li aspetta dietro l’angolo. Da lontano scorgono una macchina in fiamme, e immediatamente scatta la telefonata a vigili del fuoco. Si avvicinano, per cercare di capire l’entità del danno, ed è in quel momento che il fidanzato di Clara sente dei guaiti, un pianto debole e disperato.

Avvicinandosi, incurante del pericolo, e scorge un cane; si tratta di un Pitbull, legato con una catena massiccia, lunga non più di mezzo metro. Il cane è ancorato alla macchina in fiamme, e il fuoco lo lambisce. Le telefonate ai vigili del fuoco si ripetono, sempre più frenetiche, sempre più incalzanti e accorate. Arriviamo, rispondono i pompieri ma tempo non ce n’è. Clara spiega loro della presenza del cane, chiede di correre, di fare presto, racconta che il cugino e il fidanzato non riescono a liberare il cane. Ma il tempo di coprire la distanza fra la caserma e la macchina in fiamme è troppo per lui.

Inutili i soccorsi

I ragazzi cercano in tutti i modi di rompere la catena prendendola a sassate, ma è troppo resistente. Si bruciano le braccia ma la trappola non cede, il cane è inchiodato alla ruota posteriore dell’auto in fiamme. Non ce la fa più, inizia a cedere e si accascia sotto la potenza del fuoco. Quando arrivano i pompieri, le fiamme hanno completamente avvolto sia l’auto sia il cane. Spengono tutto più in fretta che possono, il cane è ancora vivo ma soffre tremendamente, e resiste per pochi minuti. Subito dopo i vigili del fuoco sono giunti sul posto anche i Carabinieri e un uomo che gestisce un canile lì vicino. Clara racconta che mentre il povero Pitbull moriva, dall’ombra ne usciva un altro, una femmina. Forse si trattava della compagna del cane in questione, e sembrava terrorizzata.

Immediatamente è stata accalappiata e portata al sicuro. Altri ragazzi di ritorno dalla festa hanno affermato di aver visto durante il viaggio di andata in quella zona un uomo che portava a spasso due cani, che però sembravano recalcitranti e impauriti. Tramite microchip si è giunti al proprietario, a cui ora è stata affidata sia la femmina incolume che il corpo del maschio senza vita. Non è chiara la dinamica, né se i cani siano fuggiti, o siano stati rubati. Al momento non è possibile sapere neanche se il proprietario avesse sporto una denuncia oppure no. Intanto è stata avviata un’indagine, che ci condurrà, si spera, alla mano infame che ha saputo appiccare quel fuoco. Che ha avuto la forza e la cattiveria necessarie per legare un povero cane, lì, condannandolo alla più atroce delle morti.