La Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi sulla vicenda del canile I giardini di Pluto di Carovigno in provincia di Brindisi dove, sebbene gli animali fossero tenuti in buone condizioni, risultava sovraffollato: 900 cani contro la capienza massima prevista dalla legge, ossia 200. La situazione del canile aveva portato al trasferimento di 151 animali presso il ricovero Dog Service.
La Cassazione con la sentenza sopracitata ha sottolineato che, la magistratura ha il compito di far cessare «il business che si nasconde dietro il randagismo». La Corte ha confermato il sequestro del canile brindisino per l’eccesso degli animali ospitati, affermando che ciò non trova nessuna giustificazione, ossia non è una conseguenza dettata dall’emergenza del randagismo, quanto ad una «scelta imprenditoriale diretta a sacrificare il benessere degli animali alle logiche del profitto».
Il canile infatti non sono non si era adeguato alle norme di legge in vigore, ma si era aggiudicato gare indette da altri Comuni al fine di incrementare il numero di cani trovatelli ricoverati.
La Corte, pur riconoscendo che i cani erano trattati in modo adeguato, non disponevano sufficiente spazio come stabilito dalla legge regionale pugliese. L’asilo per cani trovatelli deve essere di almeno 4 metri quadrati. Si era di fronte ad una violazione della normativa vigente relativa alla detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura (art. 727 c.p).
La Cassazione ha affermato che, in base alle più recenti normative, che impongono 200 cani per ricovero, i canili si devono ridimensionare. A tale scopo tutti i Comuni si dovranno dotare di un asilo per cani trovatelli. In altri termini, non sarà possibile ai Comuni utilizzare un’unica struttura, ma dovranno avere il proprio asilo per cani trovatelli.