Sutri, Ennesimo caso di animali maltrattati

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Non c’è pace per i poveri animali da compagnia; ogni giorno arrivano decine di notizie e articoli che raccontano maltrattamenti più o meno gravi. Oggi siamo al centro Italia, per sottolineare ancora una volta una triste realtà: non importa in che zona del nostro Paese andiamo, ci sarà sempre qualcuno che maltratta gli animali.

Allevamento di pappagalli e cani

E oggi siamo a Sutri, magnifico paese della Tuscia che sfugge per un pelo la provincia di Roma. Sutri è un paese molto antico, e la gente che ci abita è molto legata alle tradizioni e alla natura. Ciò nonostante siamo riusciti a scovare anche qui un campione di bon ton, un allevatore di cani e pappagalli finito in tribunale. In una villa di Fontevivola, frazione di Sutri, ha vissuto fino al recente sfratto questo signore, che nella sua abitazione aveva allestito un vero e proprio allevamento.

Pappagalli a centinaia chiusi in voliere incredibilmente piccole, che impedivano loro di vivere come natura vuole. Decine di cani ridotti all’osso, trovati dagli inquirenti in condizioni di evidente degrado; abbandonati a loro stessi, senza cibo né acqua e ai limiti del disagio igienico-sanitario. La procura ha trascinato l’uomo in tribunale, dove è già stato ascoltato per la prima volta. A giugno si riprenderà il processo, e l’uomo dovrà rispondere delle accuse di maltrattamento ai danni degli animali.

La difesa presenta il testimone chiave

A onor del vero però, va detto che durante la fase iniziale del processo l’allevatore in questione è stato difeso a spada tratta da un suo amico e collega. Secondo il testimone le accuse di maltrattamento sarebbero totalmente infondate, e a conferma di quanto dice l’uomo porterebbe una logica indistruttibile. “Perchè mettere a rischio la nostra unica fonte di sostentamento?” chiede il testimone che, come l’indagato, vive grazie ad un allevamento di ucelli, in questo caso canarini.

L’uomo si definisce un esperto di volatili e asserisce, senza ombra di dubbio, che i pappagalli presenti nell’allevamento sotto sequestro erano in ottime condizioni. Anche i cani, che secondo l’accusa erano al limite dello stremo, secondo il testimone sarebbero invece tutti in carne e con un bel pelo lucido, segno vidente di buona salute. Non ci rimane che aspettare giugno per scoprire che piega prenderà questa controversia.