Avvelenare un cane e criminologia: Il profiling dell’avvelenatore di cani

uccidere un cane

Avvelenare un cane è la più bieca violenza che si può fare non solo nei confronti degli animali domestici, ma anche nei confronti degli umani che ne possiedono uno. Come è noto vi è un’ampia letteratura che ha dimostrato lo stretto legame tra questo tipo di attività criminosa e i serial killer. Tutti i casi di serial killer studiati dimostrano che hanno iniziato la loro carriera, volgendo la loro crudeltà prima verso gli animali e successivamente verso i loro simili. L’avvelenatore di cani, però è un po’ diverso, in quanto è colui che lancia i bocconi avvelenati nei parchi, nelle strade e nei giardini delle case… non per uccidere un cane, o almeno così sostiene, ma per dare loro una lezione. Cerchiamo di scoprire di più su questi indivudi stilando un profiling dell’avvelenatore di cani!

Avvelenare un cane è solo vigliaccheria

Prima di tutto, domandiamoci, a chi l’avvelenatore vuole dare effettivamente una lezione. Considerando gli effetti, la lezione è per il padrone; un cane morto non impara proprio niente! La morte del cane non è legata ad una lezione che il criminale vuole dare, ma ad una patologia psichiatrica che lo porta all’eliminazione fisica del soggetto del suo odio, che direttamente è il cane, ma indirettamente è il padrone. L’avvelenatore di cani, in realtà, vorrebbe eliminare entrambi, ma non ha il coraggio di avventarsi contro nessuno dei due visto che potrebbero reagire e lui avere la peggio.

Vediamo perché di quanto detto:

  • Le polpette avvelenate per cani potrebbero essere mangiate da un quattro zampe educatissimo che vive con un umano altrettanto educato che raccoglie gli escrementi, sta attento dove fa la pipì e i suoi bisognini. Al S.I. (soggetto ignoto) non importa niente o in alcuni casi non lo capisce, o non è in grado, essendo di bassa intelligenza;
  • I bocconi avvelenati possono essere ingeriti da un bambino, o meglio potrebbero essere toccati da un bambino che poi si mette le mani in bocca. Al “S.I.” non importa niente se all’ospedale ci finisce vostro figlio, anche perché è convinto che le sostanze che usa non sono pericolose. Per lui il veleno per topi uccide solo i topi, usato su altri esseri viventi non è velenoso. Ecco la scarsa istruzione;
  • L’obiettivo del “S.I.” è seminare terrore tra i dog lovers e probabilmente gode nell’apprendere quanti cani avvelenati ha portato alla morte: Al “S.I.” non interessa se chi è morto è un cane eroe che ha salvato molte vite e potrebbe salvarne ancora, perché il suo odio è patologico. Non riesce a farne una distinzione. Ecco le problematiche psichiatriche.

avvelenare un cane

La mentalità degli avvelenatori

Facciamo qualche esempio. L’avvelenatore di Genenzano (VA), ha dichiarato di odiare i cani e di provare fastidio perché fanno la pipì; quindi ha pensato di confezionare bocconi avvelenati con un topicida, che a suo dire, non porta i cani avvelenati alla morte. Gli avvelenatori di gatti di Torre del Greco invece erano in 2, un uomo e una donna ed insieme hanno ucciso 50 gatti! Anche per loro la motivazione era legata al fatto che gli animali davano fastidio e che così facendo facevano un favore al quartiere.

Occorre però distinguere la persona che vuole avvelenare un cane randagio da chi vuole avvelenare un cane padronale. Nel primo caso, il soggetto crede di fare un favore alla società, mentre nel secondo nutre un vero e proprio risentimento verso i pet lovers e i loro cani. Se non fosse così, questi soggetti mentalmente instabili, non seminerebbero bocconi avvelenati in parchi frequentati da famiglie con bambini e cani padronali. Le spiegazioni per entrambe le tipologie degli avvelenatori sono tuttavia simili: “ci danno fastidio, non li sopportiamo, ma non vogliamo ucciderli“. In realtà non è così: vogliono proprio ucciderli, alcuni sono coscienti, altri forse no!

criminologia cani

Profiling dell’avvelenatore di cani

Le persone che avvelenano i cani, solitamente sono di età superiore ai 40 anni e provengono da ambienti familiari dove non è stato trasmesso loro nessun insegnamento relativo alla natura o all’ambiente. A questa scarsa educazione si sommano tutti i problemi psicologici come fobie e manie di persecuzione. Sono persone che non hanno mai avuto un animale domestico e che non riescono a capire il motivo di perché ci sono così tanti dog lovers che invece li amano. Inoltre sono persone poco istruite, con un livello di istruzione medio-basso, generalmente asociali e probabilmente con molto tempo a disposizione, visto che non hanno cose più importanti da fare al posto di confezionare polpette avvelenate per cani.

E’ difficile che rientrino in questa categoria le persone che hanno paura dei cani, in quanto la loro fobia è spesso talmente marcata, che avventurarsi in un parco a posizionare una polpetta con il rischio di trovarsi un cane sciolto davanti è troppo per loro. L’avvelenatore invece non ha paura dei cani, li detesta e li odia e più ne vede in giro, più gli sale la rabbia. Il suo risentimento deriva da una stratificazione di stereotipi mentali che lo ha portato a sviluppare un odio per gli animali domestici. Non solo, il suo odio è talmente forte da spingerlo ad uscire nelle ore notturne per posizionare i bocconi avvelenati.

profiling avvelenatore cani

Avvelenatori di cani, cosa fare

Ricordatevi che sono anche persone che non si fanno scrupolo ad esternare il loro risentimento, in modo da trovare consensi esterni. Sono proprio quest’ ultimi che spesso li spingono ad agire! Hanno pochi amici, e generalmente passeggiano da soli, senza motivi apparenti o in compagnia di un familiare che la pensa come loro. Utilizzano per il confezionamento delle polpette dei prodotti facilmente reperibili e si attivano solitamente a seguito di un fattore scatenante, tipo la lite con qualche padrone che magari ha reagito a qualche insulto.

E’ consigliabile quindi non rispondere o raccogliere le provocazioni, in quanto potreste innescare in loro l’azione. Ricordatevi che sono persone con seri problemi mentali, familiari e relazionali. Temono però di essere identificati e di essere messi alla gogna dalla società. Di conseguenza, se gli amanti degli animali si organizzano e collaborano tra loro potrebbero riuscire a prevenire questa bieca violenza. Cercate quindi di tenere gli occhi sempre ben aperti! Se vi è il sospetto di bocconi avvelenati in una determinata zona, o qualche cane n’è rimasto vittima, affiggete dei volantini che serviranno sia per avvertire gli altri padroni, sia per informare il “S.I.” che la zona è tenuta sotto controllo e che se viene scoperto rischia la gogna che tanto teme!