Cane aspetta il ritorno del padrone nel luogo dell’incidente

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Facciamo un salto in Grecia, per raccontare una storia commovente. Raccontiamo una storia che parla di un amore profondo, quello che lega un cane al suo padrone, e che va oltre la vita terrena. Lo facciamo senza nulla a pretendere, solo nella speranza che per un attimo, uno soltanto, le persone che hanno il coraggio di abbandonare un cane possano vedere le cose da una prospettiva diversa.

Proprio come Hachiko

Ce lo siamo detti tante volte, i cani sono esseri speciali. Hanno in loro una scorta d’amore incomparabile a quello dell’uomo. Nutrono una fiducia sconsiderata, ripongono tutte le loro speranze nell’essere umano che si occupa di loro. A volte sono fortunati, capitano in famiglie che tutto questo amore lo meritano, e che trattano il proprio animale quasi come un figlio. Altre volte molto meno, alcune volte la vita fa di tutto per mostrare al cane quanto un uomo possa essere cattivo. Evidentemente non è il caso della storia che andiamo a raccontare, e per la quale ci trasferiamo per un attimo in Grecia. Vi ricordate il film Hachiko? Chiunque ami i cani deve averlo visto, e certamente avrà pianto nel vedere quel povero animale aspettare per una vita intera il suo padrone che non sarebbe mai tornato. In questo caso siamo a Nafpatkos, l’antica Lepanto greca.

Un anno e mezzo fa un incidente stradale stronca la vita di un giovane uomo, Haris, quarantenne che abitava a una manciata di kilometri dal luogo dell’impatto. Haris aveva un cane, con cui aveva stabilito un rapporto da pari a pari. Tanto tempo passato insieme, tanto amore e rispetto reciproco. Una vita dedicata a costruire un legame speciale, proprio come una famiglia.

Questa è la mia casa!

Dal giorno della sua morte, il cane di Haris ha iniziato a recarsi sul luogo dell’incidente, in attesa di qualcosa che evidentemente a noi umani non è dato comprendere. Haris viveva da solo, ma essendo un uomo buono aveva con i suoi vicini un ottimo rapporto. Al punto che questi ultimi, impietositi nel vedere il povero cane sempre lì, fermo sul ciglio della strada, hanno scelto di adottarlo. E hanno davvero provato a portarlo nella loro casa, gli hanno offerto un riparo, coccole, comprensione; non c’è stato niente da fare, ogni giorno il cane trovava un modo per scappare, e non era difficile capire dove fosse andato. A quel punto è stato necessario mettersi per un attimo nei suoi panni, per comprendere veramente il bisogno viscerale che l’animale aveva di rimanere in quel posto, nell’attesa che il suo Haris tornasse da lui.

Accettata questa realtà, i vicini di Haris hanno trovato una soluzione alternativa. Hanno costruito una cuccia proprio dove c’è un’icona a ricordare la vittima dell’incidente, in modo che il cane abbia un riparo. Ogni giorno vanno lì, gli portano dell’acqua e del cibo, si occupano di lui, di tutto ciò che può servirgli. Il luogo dell’incidente ormai è diventata la sua casa, dove rimarrà probabilmente fino alla fine dei suoi giorni. Deve essere una scena davvero triste da vedere, ma appunto si tratta del grande fardello che ogni cane porta con sé, un carico d’amore eccessivo perfino per loro.