Per una volta non è colpa dell’uomo. Trova un senso la violenta strage di gatti che nel periodo di Natale ha flagellato la zona circostante il cimitero di Lecce, ed è terribilmente naturale. Non si tratta di veleno ma di un virus estremamente potente.
I gatti morti nei giorni di Natale a Lecce
Nell’arco di tempo che va dal 23 dicembre 2018 al 5 gennaio 2019, nei pressi del cimitero di Lecce erano state ritrovate le carcasse malridotte di molti gatti. Gli ultimi ritrovati erano già in avanzato stato di decomposizione; questo aveva portato a credere che i gatti fossero morti tutti insieme e ritrovati in momenti diversi. Le condizioni del ritrovamento avevano subito spinto a pensare alla mano dell’ennesimo killer dei gatti, un avvelenatore seriale. Non è così.
Non consola il pensiero che dietro le morti di poveri gattini appartenenti ad una colonia non ci sia l’uomo cattivo; tuttavia in qualche maniera fa sembrare il tutto più naturale. Subito dopo il ritrovamento erano stati effettuati degli esami sui cadaverini, ed inviati dei campioni ai laboratori di zooprofilassi di Lecce e Foggia, ed oggi arriva finalmente la risposta. Non si tratta di veleno, ma di un terribile virus.
La gastroenterite assassina
Il responso delle analisi, appena giunto all’Ufficio Ambiente del Comune, ha fatto chiarezza su quella che sembrava l’ennesima barbaria umana, ed è subito stato reso noto da Francesco Magnolo, il direttore dell’ufficio in questione. Ad uccidere i gattini di Lecce sarebbe stato un ceppo devastante e letale di gastroenterite. La colonia è stata decimata dal virus, che oltre ad essere molto aggressivo è anche estremamente contagioso.
E’ doveroso sottolineare che il Comune immediatamente si è mosso non solo sul fronte igienico sanitario, ma anche su quello umanistico. In collaborazione con un veterinario locale, si stanno effettuando terapie di profilassi, per arginare il diffondersi dell’epidemia e spegnere il virus, tentando di curare i gattini che ne risultano ancora affetti. Nel frattempo si procede alla collocazione di alcune cucce atte a far vivere meglio la colonia felina; mantenendo così fede ad una promessa fatta tempo fa.