Cani tenuti prigionieri di trasportini o catene impossibili. Cani quasi morti di fame e di sete senza che nessuno sia riuscito a chiarire bene la situazione. Salvati sedici esemplari dalle forze dell’ordine, fra cui alcuni cani di razza.
Stavano morendo di stenti
Nella provincia di Alessandria, fra Tortona e Viguzzolo, da diversi giorni si aggiravano le forze dell’ordine. A richiamarli in zona erano state diverse segnalazioni di privati cittadini, che denunciavano un continuo latrare lamentoso di cani in lontananza. Dopo giorni di ricerche, i Carabinieri sono giunti alle porte di quello che subito è apparso come un casale abbandonato. Nella serata di domenica scorsa i militari hanno fatto irruzione nella proprietà privata, e la scena che si sono trovati davanti giustificava più che ampiamente i pianti continui dei cani. Ben sedici esemplari erano chiusi in trasportini minuscoli, a volte anche in coppia, dove non potevano neanche accucciarsi.
Altri erano legati a catena, talmente a corto da essere costretti a rimanere in piedi. Non c’era acqua a loro disposizione, e pochissimi avanzi di cibo. Non c’era una tettoia a coprirli dal sole, o dalla pioggia. Di fronte a tanto degrado, gli agenti non hanno potuto far altro che chiedere l’intervento dei veterinari di Alessandria e delle guardie zoofile di Acqui Terme. Dopo aver liberato i cani, si è provveduto immediatamente a reidratarli, poi a sfamarli e infine a costatare il loro stato di salute generale.
Nessuna spiegazione da parte dell’indagato
Fra i sedici cani sequestrati, alcuni appartenevano a razze pure, come pastori tedeschi e cocker. Tutti i cani erano dotati di microchip. A seguito di un’indagine preliminare, i Carabinieri hanno fugato ogni sospetto dal proprietario della cascina, completamente ignaro di tutto. Si è giunti invece a indagare un uomo di Rivanazzano Terme, che ha subito dichiarato di essere un allevatore. Chiaramente l’uomo non era in possesso di nessuna autorizzazione per il “canile” che aveva messo in piedi, e allo stato attuale dei fatti non ha fornito nessun filo, né logico né cronologico, che possa chiarire la vicenda. Non si è ancora capito quali fossero le sue intenzioni riguardo a questi poveri cani, né la loro destinazione finale.
Intanto gli agenti incaricati stanno cercando di rintracciare i proprietari dei cani prigionieri, per capire per quale motivo questo signore era in possesso dei loro animali. La Procura di Alessandria nel frattempo si sta occupando di interrogare l’aguzzino pseudo – allevatore, che ora dovrà rispondere delle accuse di maltrattamento e abbandono di animali. La situazione un po’ complessa è ancora lontana dall’essere chiarita, e nel frattempo i poveri cani, dopo esser stati curati e rifocillati a dovere, sono stati trasportati al canile di Tortona, dove sicuramente verranno accuditi in maniera più adatta alle loro esigenze.